✍️💙Napoli e il triangolino di stoffa di tre colori

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Un crescendo da agosto. Turno dopo turno, settimana dopo settimana, vittoria dopo vittoria, una convinzione che diventava contagiosa nella stessa misura in cui venivano disintegrati gli avversari.

E poi i calcoli, i timori di non riuscire a gestire la novità di un mondiale novembrino.

E poi la presa di coscienza con l’aumentare dei distacchi e l’autolesionismo di alcune avversarie.

E poi la poetica dei tifosi che prima timidamente (perché la scaramanzia è scaramanzia) e quindi sempre più convintamente si sublimava sino alle massime essenze.

Il calcio è anche per i romantici (e noi lo siamo): innamorati e folli, a volte decerebrati ed inconcludenti, con l’animo sempre spaccato tra euforia e depressione (senza una logica via di mezzo) a seconda dei risultati.

P.S. mi piace pensare che una mano amica abbia annodato i fili delle vittorie dell’Argentina ai mondiali e del Napoli in campionato

💙#D10S

✍️💙La “Resistenza” non è solo un valore è un concetto di grandissima attualità se la si vuole sapere leggere.

Resistenza è avere la dignità di confrontarsi con il proprio quotidiano e prendere decisioni scomode.

Resistenza è restare nei territori più dimenticati, nelle aree interne del nostro paese e provare a creare delle alternative.

Resistenza è combattere un sistema che sta minando i diritti fondamentali, come quelli alla salute ed al lavoro.

Resistenza è un modo di sentire, che fa capire la necessità di stare da una certa parte: quella degli onesti (e mi riferisco anche all’onestà intellettuale), quella dei sensibili anche ai problemi di chi sta vicino a noi, quella di coloro che ad un certo punto non piegano più il capo.

I primi 16′ il Milan non è uscito dalla sua metà campo.

Napoli devastante per intensità e qualità, Milan arroccato in attesa.

I partenopei parevano crogiolarsi troppo nella loro bellezza (Kvara) che condita con un po’ di presupponenza, liberava praterie dove quel cavallone di Rafael Leao si lanciava facendo quello che lo ha reso famoso: il guastatore.

La Spalletti’s Band è arrivata con le bombole d’ossigeno in riserva, numericamente contata e con quel favore del pronostico che talvolta è un catalizzatore ed uno sprone, più spesso un fardello e quindi quella lira che non ti fa completare il milione, leggasi un pizzico di buona sorte o il famoso “episodio”, non riesci a guadagnarla nonostante le buone intenzioni.

Il Milan è stato meno bello, ha creato meno suggestioni, ha giocato un calcio pragmatico contro la sublimazione della fantasia ed ha passato il turno, perché così spessissimo succede. La storia del nostro calcio è piena di prestazioni stitiche che ci hanno fatto vincere i mondiali o, all’altra milanese, consentirono di fare un meraviglioso triplete con prestazioni catenacciare (ricordo, per sintetizzare, Eto’o terzino in una drammatica partita a Barcellona).

Fossi nei tifosi azzurri gioirei a prescindere. Il triangolino di stoffa tricolore fra poco nobiliterà la maglia, il calcio giocato da questa squadra faceva venire “u fridd nguoll”.

Un giorno si recriminerà per quello che poteva essere io mi accontenterei e godrei di ciò che ho visto ed avuto

#FNS

🫣Finalmente si parla di casa di comunità.

Ottimo parterre. Mi pare che manchino degli attori però… Non vedo i medici (di famiglia trofarellesi) che operano sul territorio, che hanno il polso delle necessità, che conoscono le difficoltà della gestione organizzativa.

Come al solito un’occasione persa, un’iniziativa mozza.

E poi l’orario: alle 18 le persone normali lavorano e se lo fanno fuori sede, debbono rientrare presso Trofarello.

Come al solito una grande amarezza

Un’altra strage di migranti, altre 30 vittime.

Non riesco a capire cosa si dovesse o non si potesse fare.

Di fronte alla possibilità di salvare vite umane non ci si può nascondere.

Il nostro essere nati nella parte giusta (anzi fortunata) del mondo non può obnubilare a tal punto le nostre menti da renderci insensibili o poco disponibili verso chi ha bisogno.

Non mi piace cosa siamo e provo una profonda amarezza 😢