“Non son d’accordo con il mister, sarà pienamente libero di votarlo, ma quello (Salvini, ndr) mi fa proprio schifo. Forte coi deboli, debole coi forti”.

“Mi dispiace anche che, in un paese come l’Italia che ha avuto il più grande partito comunista d’Europa, l’opposizione faccia ridere: la sinistra senza lotta di classe non é sinistra, chiamatela come volete. Me ne rendo conto nello spogliatoio che i tempi son cambiati, ogni tanto ci confrontiamo e sento qualche ragazzino chiamarmi boomer, o sento giovani richiedere il patentino di voto. Votare è un diritto per tutti, punto. Il resto è roba da classisti. Ma posso ancora comprenderli, son giovani”.

“Non capisco invece quale sia il ruolo del capitano della Lega, perennemente in giro a mangiare, dire due cagate e indossare maglie o cappellini legati ad un paese. Quando finirò di giocare mi piacerebbe entrare in politica. I primi che andrei a sentire gli operai in cassa integrazione, i precari, disoccupati, gli ultimi. La politica si fa dal vivo, non sui social”.

La vita dovrebbe essere vissuta all’incontrario
(Cit.)
-Non so bene cosa significhi ma suonava bene-

❗L’ultima edizione del decennio.
Tra gastronomia del territorio e tradizione.
Un’edizione che si rinnova nella continuità. Encomiabile lo sforzo di questa nuova ProLoco nel gestire una macchina sì collaudata ma che necessita di un grandissimo lavoro dietro le quinte.
Il giovanissimo gruppo guidato dal neo presidente Ugo Iorio ha saputo dare una risposta all’altezza. La macchina ha viaggiato in discesa. Grazie a lui ed a tutti i ragazzi dello staff, ai collaboratori, a tutti coloro che sono stati parte attiva.
Queste terre un po’ dimenticate ed un poco maltrattate hanno bisogno di questi “resistenti” per poter ripartire e riappropriarsi del loro futuro ♥️

❗Si chiama Jólabókaflód ed è la tradizione tutta islandese di regalare libri il giorno della vigilia di Natale e di iniziare subito a leggerli. Il bello è che gli islandesi dedicano anche tutto il 25 dicembre alla lettura del libro avuto in dono. Non ci sono pranzi pantagruelici a cui presenziare, c’è solo un buon libro (rigorosamente di carta, non sono ammessi iPad), una tisana, un divano accogliente, magari il camino che scoppietta. Il Natale in Islanda è dolcissimo.

Jólabókaflód vuol dire “inondazione di libri” ed è una consuetudine a cui gli islandesi non possono proprio rinunciare.

Quest’anno ho regalato solo libri, a grandi e piccini.

🔴Buon Natale e tanti auguri alle persone desiderose di sapere
😊😊😊

(QUESTO È L’AUGURIO CHE HO MANDATO A TUTTI GLI AMICI. DA QUANDO NON POSSO MANGIARE SONO DIVENTATO FILOSOFO 😂😂😂)

A mano a mano, tante tessere di quel fantastico, per lo meno per me, mosaico che era Addereto Santi (per i non sangiorgesi il quartiere dove ho casa nel Sannio) si stanno inesorabilmente staccando.
I primi ricordi nella bottega adibita a cucina di mio zio Angelo, tra un piatto e l’altro, ascoltavo ed assorbivo di storia, di storie, di vita vissuta.
Politica, cultura, racconti, la Sannio film, il Brasile, il rio grande do Sol…
E poi la festa del Quartiere, la disponibilità infinita, il vino che usciva dalla fontana con quel fantastico meccanismo creato nel rubinetto.
E poi quella casa che per me era più di un museo.
L’educazione, l’intelligenza sempre viva, le buone maniere, il senso del dovere. Ed anche le prese in giro quando, affacciato alla finestra, mi salutava con il braccio alzato perché indossavo la maglietta nera.
Marcello, con te è veramente finita un’epoca.
Quando ti inerpichi per corso Umberto e vedi quelle porte, tante porte, troppe porte, da cui usciva tanta umanità, definitivamente chiuse, mi assale una grande malinconia.
Un grande senso di abbandono se mi volto indietro.