QUALCUNO CHE DICE COME STANNO LE COSE IN QUESTO PAESE!

Condiviamo totalmente e vi invitiamo ad ascoltare e a diffondere le parole di Aboubakar Soumahoro, sindacalista dell’ USB Unione Sindacale di Base.

Un compagno che conosciamo da quasi vent’anni, al cui fianco abbiamo costruito la mobilitazione @Fight/Right – Verso il 16 Dicembre.

Non uno che parla per partito preso, ma uno che quotidianamente combatte al fianco dei lavoratori più sfruttati, i braccianti delle campagne italiane, i primi a essersi mobilitati per il barbaro omicidio di Soumayla Sacko.

Aboubakar coglie il punto: una classe politica incapace e antipopolare ha costruito lo spauracchio, la paura del diverso, dei migranti, da agitare perchè non emergano i problemi reali, perchè non si parli di distribuzione della ricchezza, perchè bianchi e neri non si mettano insieme.

Anche i braccianti di San Ferdinando saranno in piazza a Roma il 16 giugno con noi, per chiedere che nessuno più viva da schiavo, perchè sia fatta verità e giustizia per Soumayla!

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E’ interessante il dibattito in questi giorni sulle alleanze relative ai ballottaggi. Sfugge secondo me, ai post dei più, un dato che si sta palesando in maniera quasi inconfutabile: sta mutando pelle l’intero sistema di appartenenza. E del senso di appartenenza. Con la disintegrazione dei partiti è diventato tutto fluido. La stratificazione non crea più accorpamento attorno ad un ideale o ad un contenitore politico.
L’appartenenza ad un partito e la relativa disciplina, sono fattori che non determinano più la scelta. E nelle amministrative, dove entra in gioco anche la conoscenza diretta dei candidati, si assiste ad un’esasperazione della voglia di poter scegliere senza “farsi consigliare”, di poter essere padroni del proprio destino. Ed è diverso, credo, dal semplice voto di protesta.
Ai partiti sta sfuggendo questa voglia di reinterpretazione del voto del cittadino.
Gli apparati, le segreterie, le direzioni sono anacronistici, fuori dal tempo, sorpassati. Parte di un mondo che non esiste più. E che queste amministrative, penso, affosseranno definitivamente.
Non so quale sarà la soluzione ma penso (forse con una certa presunzione) che chi non si adegua scompare.
E’ da rivedere il modo di fare politica dei partiti che, con la scomparsa delle sezioni, si è troppo allontanata dal sentire delle persone. E le sezioni che ancora esistono, hanno perso completamente (o quasi) il senso della loro funzione.

Questi due filmati possono aiutare a capire meglio, forse, i motivi di quello che sta succedendo in Siria.

 

 

PENSIERO 1
I siriani vengono avvisati dai russi, che vengono informati dagli americani, dei bombardamenti.
Quelli di Cambridge Analytica sono dei dilettanti.

PENSIERO 2
È già pronta la rettifica che verrà resa nota nel 2028: ci eravamo sbagliati, in Siria non c’erano armi chimiche. È stato tutto un equivoco.
(Déjà vu Iraq)

PENSIERO 3
Qualcuno è volato sul nido del cuculo.

Mi piacerebbe capire chi pagherà i costi sociali dell’eventuale chiusura delle aziende creditrici che hanno lavorato per il Salone del Libro e che, a distanza di anni, non hanno ancora percepito (e non si sa quanto percepiranno) dei crediti che vantano.
Stamane ho letto la dichiarazione di un’assemblea regionale che dichiarava che “Fondazione non si poteva ricapitalizzare”. Quindi la soluzione è: pagheranno i fornitori, per errori non loro.
La nostra nazione è destinata a morire se vengono meno quelle che dovrebbero essere certezze: l’esigibilitá di un credito ”pubblico”.
E questa generazione di politici, assieme a quella nuova, comunale, torinese forse è già defunta, se le risposte sono queste.
Se così è, andate a spiegare a chi perderà il lavoro quali sono le soluzioni.


Chi restituirà i posti di lavoro che andranno persi?