Quella che si vede in questo filmatino è la ricostruzione fedele di San Giorgio La Molara (BN). Gigantesca nelle dimensioni e nella qualità dei particolari. 
Cosimo Miraglia, che l’ha realizzata, ha unito un lavoro di ricerca, anche antropologico, con un’abilità rara, artistica, di modellazione ed assemblaggio dei vari pezzettini che sono tutti in pietra.
Credo non esista documento testimoniale di così grande importanza in altri paesi.

 

 

Quando una stagione finisce si fanno i bilanci. Ci si compiace delle cose fatte bene, si cerca di capire come migliorare. Si analizza. Entra in azione la sfera razionale.
All’alba di una nuova stagione, invece, ci sono i sogni.
In questi momenti si sublima fino alle massime essenze la voglia di immaginare il prossimo campionato come più ci piace.
La punta risolutiva, il trequartista pieno di fantasia, il centrocampista dotato di senso euclideo, il difensore roccioso, il portiere funambolico sono le figure che i direttori sportivi cercano sul mercato e che possono creare le suggestioni che solo chi ama il calcio (per di più dilettantistico) sa apprezzare e che dalle stesse trae spinte che alimentano la passione.
Quindi buona stagione a tutti.
(Questo è il tempo dei sogni ed ognuno può ambire a ciò che vuole).
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A Torino, come a Roma, come a Livorno e come non so dove, è “sempre colpa” di quelli che c’erano prima. La domanda che mi pongo è: quanto tempo ci vuole per poter affermare senza nessun plausibile dubbio che i meriti (od i demeriti) sono di chi governa od amministra?

Un mantra ossessivo, uno scudo inscalfibile.

In quanto tempo (minuti, giorni oppure settimane, mesi, anni o decenni) si può supporre che le scorie contaminanti vengano bonificate e finalmente ci si possa sottoporre al giudizio degli elettori?  

Lo trovo veramente stucchevole, anche se capisco perfettamente che per un certo periodo possa essere funzionale a coprire delle mancanze, l’inesperienza o -per davvero- degli elementi tossici di difficile bonifica.

Alla lunga penso che saranno soprattutto i pentastellati a pagare dazio. Ed un poco mi dispiace pure. Pur non concependo il partito “one man show”, teleguidato dal blog, amministrato dalla piattaforma, non posso non riconoscere che il Movimento ha sdoganato una generazione di politici che forse mai, in un’altra situazione, si sarebbero affacciati alle porte dei colli romani.

E poi la passione. Tanta, soprattutto in alcuni. Anche amici miei fraterni.

Arrivati ai giorni nostri (mi fa ridere scriverlo ma -a volte- nella fase politica che stiamo vivendo, quello che è successo un mese fa, pare lontano anni luce) mi debbo invece appellare ai 5S.

Per la democrazia spero, come scrivevo ieri un altro post, che i pentastellati sappiano mettere un freno allo tsunami populista. E -se necessario- sappiano anche staccare la spina.

Italiani.

Non siamo quello che vogliono farci apparire. Non camperemo senza umanità. Non moriremo razzisti.

Non possiamo, non lo vogliamo e lo dobbiamo a noi stessi.  

 

https://www.youtube.com/watch?v=kpZhM1Un23g

In questi giorni, in giro, su internet, si discetta di governo, di informazione, di amplificazione delle dichiarazioni di Salvini… 

Il sunto è più o meno questo:

– La colpa è del PD (a prescindere) perché non ha fatto l’accordo con i 5S
– L’informazione social ha la responsabilità di amplificare delle sparate propagandistiche
– La porcata della legge elettorale
– Le opposizioni debbono lavorare assieme a Lega e 5S per il bene dell’Italia

Nell’ordine sostengo che:
-chi ha vinto le elezioni deve governare, anche se penso che questo esercizio non debba essere fatto a tutti i costi
-l’informazione social sta facendo ora esattamente ciò che fa da quando si è diffusa. E ciò che ha fatto dai primi vaffa day in avanti. Questa doppia morale rispetto alla quale mi va bene quando mi serve e mi disturba quando mi ostacola la trovo infantile
-la legge elettorale doveva essere migliore e lo sarebbe stata se tutti avessero partecipato alla sua redazione anziché fare il tiro al piccione per fini puramente elettorali
-le opposizioni debbono fare l’opposizione: dura, attenta, puntuale. Chi governa deve governare, meglio che può nell’interesse di tutti.

E chiudo.
Per una parte di elettorato pentastellato è normale non riuscire a digerire e soffrire della peggiore insonnia a causa delle sparate di Salvini. Rammento che a tutto c’è un limite. Quando la misura è colma (e credo che non siamo particolarmente distanti). C’è un confine, neppure troppo labile tra il voler giustificare, il tollerare e la connivenza. Secondo me lo si è già oltrepassato. 
La maturità politica dei pentastellati si potrà valutare anche dalla capacità di mettere un argine a coloro che hanno sorpassato a destra in fatto di populismo becero (non di destra e neppure fascista, mi verrebbe da dire), solo populismo e solo becero.

Finalmente abbiamo stanato i maltesi. Potremmo anche pensare ad una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti de La Valletta.

E poi basta. Curiamoli a casa loro. E se una casa non la hanno meglio, così c’è la scusa per non curarli proprio.
Mi verrebbe da dire il solito a parti invertite ma lo risparmio in primis a me stesso. Perché non si fanno calcoli sulla vita delle persone. Non serve invertire nulla.
Cosa siamo diventati però me lo domando. E non mi piace. 
L’ariditá di queste scelte e di questi anni, saranno alimento di carestia.