Di qualificazioni ai mondiali fallite…

I calzettoni degli svedesi sono tutti difettati. Continuano a tirarseli su.

In Russia non ci siamo voluti andare, per intrattenere le mogli di quelli che partecipano 😱.

Avviso al mio macellaio: causa evento non prevedibile, disdico l’ordine per giugno 2018 di 50kg di carne per grigliate.

La tradizione ebanistica italiana non doveva soccombere all’Ikea.

Giro su La7 e scopro che #Mentana non ha organizzato neppure una “mezza” maratona per parlare della disfatta dell’Italia.

Tavecchio ottimista: “Se la Corea del Nord bombarda la Svezia, da regolamento siamo ripescati” (cit. da Lercio).

Tavecchio ha dimostrato di saper fare ciò che non è riuscito a nessun politico. Compattare la nazione. (Tutti contro di lui).

 

Oggi sono andato a vedere Barcanova-Sangiacomo Chieri

Risultato all’inglese (0 a 2) e nessun appello per il Barcanova che poco o nulla poteva opporre ad un Sangiacomo in grande spolvero.
Gli uomini di Bonello stanno risalendo con passo svelto la graduatoria, per arrivare ad attestarsi alla posizione di classifica che compete loro per organico e per blasone.
Il trainer chierese schierava un 4-3-3 nerboruto. Con una difesa consistente e concreta in Calzolai e Castiglia, quanto energica e propositiva in Mezzela e Rimedio.
E dopo lo scampato pericolo, disinnescato nelle battute iniziali da Zago, acrobatico su una conclusione dei padroni di casa, era proprio il talentuoso classe 2000 Rimedio che, con una percussione insistita sulla fascia di competenza, centrava per Gualtieri che controllava la sfera, da attaccante di razza si girava in un metro quadrato e fulminava l’eterno Piarulli, 44 primavere di classe ed esperienza.
Nella mezzora che passava dalla spingardata dei padroni di casa alla rete del bomber collinare, pochissima presenza del Barcanova e tanta sostanza dei chieresi, pericolosi almeno in un altro paio di occasioni.
Funzionava la cerniera di centrocampo, con i due pitbull -capitan Gobetti e Parrino- pronti a spezzare sul nascere ogni inziativa dei locali ed Anselmi, abile nel cercare spazi all’interno dei quali inserirsi.
Il tridente offensivo, orfano di Murè, aveva nella verve di un motivatissimo Federici il giusto innesco per Gualtieri e Dosio, i cui sincronismi cominciano ad apparire precisi, come i movimenti più raffinati degli orologi svizzeri.
Chiusa la prima frazione in vantaggio, ad inizio della seconda Gobetti e compagni subivano il ritorno, per altro sterile, degli uomini di Ambrosini, che si esauriva nel giro di una decina di tornate di lancette.
I chieresi riuscivano ad anestetizzare la gara. Bonello scatenava sulle tracce del temibile Schepis il maratoneta Anselmi, che seguiva la fonte di gioco locale in ogni parte del campo.
L’uscita di Parrino, che lamentava un leggero infortunio, non sconvolgeva i piani tattici dei chieresi, che -con i successivi cambi- trovavano di nuovo i giusti equilibri.
E poi ci pensava Gualtieri. Una sua punizione dal limite, deviata in barriera, uccellava per la seconda volta l’estremo di casa.
Quello dei locali, nei minuti conclusivi, era un fuoco di paglia. Intonsi i guanti di Zago.
Nel prossimo turno, contro il Savoia, imperativo è dare continuità alla striscia positiva. Senza cali di tensione dovuti alla posizione di classifica di un avversario che, chiude si la graduatoria, ma nel turno precedente ha impattato con il Mirafiori.

Formazione:

SAN GIACOMO: Zago, Mezzela, Rimedio, Castiglia, Calzolai, Parrino, Anselmi, Gobetti, Gualtieri, Federici, Dosio,

A disposizione: Nebiolo, Bosco, Stevenin, Gilli, Angeloni, Guarise, Velardita

Reti: 30′ pt e30′ st Gualtieri

Habemus Panem (Sono felice come un bambino 😊)

Nel fare il pane c’è la proiezione di un bisogno ancestrale.
#ScarinoPanettieriInTrofarelloDal2017

Sarrismo ed oltre

Alla Federazione provinciale comunista di Manchester

Cari compagni,

abbiamo appreso con molta sorpresa che i compagni di Manchester partecipando ad una competizione capitalistica, alla quale noi “compagni sarristi a difesa del fortino” abbiamo approcciato con il solito intento di cercare di comprendere il male dal suo interno, anziché spartire in maniera equanime il frutto -comunque- del peccato, hanno deciso di fare completamente loro la posta, sfidando il Comitato di difesa proletaria locale.

E’ doloroso che dopo una esperienza di fratellanza di schemi e di visioni tattiche, ci si sia voluti ribellare in maniera unilaterale ad una fraterna spartizione dei punti in palio, che sarebbe stata vista di buon grado anche dall’Esecutivo, cosa per altro illustrata molto spesso da articoli esplicativi del conducator d’oltremanica di origini spagnole.

Per scarso spirito di disciplina riteniamo sia quanto meno opportuno censurare i compagni di Manchester, richiamandoli alla disciplina e alla osservanza dei principi che ci accomunano.

Spiegando loro come il Partito comunista basi la sua filosofia sul principio che la lotta del proletariato per la sua difesa non può essere confusa con delle proditorie ripartenze che hanno messo alle corde le truppe sarriane.

Come partito politico del proletariato rivoluzionario, come membri del Partito Comunista e del Movimento rivoluzionario Sarriano riteniamo di non poter più partecipare a Competizioni che servono solo per dare lustro al capitalismo.

Il Movimento rivoluzionario Sarriano imposta la lotta di difesa, come una spregiudicata applicazione di attacco, senza mai abbassare la testa. La testa di quella classe operaia sul cui inquadramento e sul cui armamento, disciplinati ferreamente sotto la guida del nostro comandante, vi è cieca fiducia..

Lo scopo è di preparare le operaie e proletarie truppe sarriane ad un ordinamento tecnico militare che serva loro oggi e domani per il raggiungimento dell’obbiettivo finale, per la lotta definitiva e liberatrice.

Poesia in vernacolo sangiorgese

E lo chiami
E lo chiami magná lo mio?
Non te fai n’antipasto di formaggi e presutti
Non te magni no mezo chilo de pane co li sottoli
Non te fai na sagna
Non assaggi no poco de pastalforno
Non te fai n’arrusto
Non te futti quatta cingo chili de funghi
Non te sgrassi co li vroccoli nzivati dinda a l’ogghio
Non attenti no poco de sasicchia
Non assaggi lo prevolone
Non te fai doie bottiglie de vino
Non te magni no mezzo piatto de dui o tre dolgi
Non te vivi na meza bottiglia de grappa…
E lo chiami magná?
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