Bravehart in salsa biancorossa: il Trofarello (in rimonta) stoppa il Villafranca
Trofarello 3 – Villafranca 2
Trofarello – Gara sconsigliata ai cardiopatici. La dura (per gli avversari) legge del “Mazzola” non fa credito al Villafranca che -dopo essere passato due volte in vantaggio- subiva la forza d’urto del carattere biancorosso ed era costretto a segnare il passo.
Andiamo per ordine. Il terreno trofarellese, sollecitato da Giove Pluvio, si presentava ai limiti della praticabilità. La giacchetta nera Leone di Collegno, coadiuvato in maniera eccellente da Tricarico e Suppo di Torino, decideva di far disputare una gara che interpretava con carattere e discrezione, con un metro di giudizio che usava per entrambe le squadre per gli interi novanta minuti. Una conduzione di assoluta eccellenza.
Marco Grosso, che doveva fare a meno di alcuni dei suoi cantori (Arlorio, il capitano e Davide De Salvo appiedati dal giudice sportivo, oltre a Dominin ed al lungodegente Casale), schierava una corale intonata, destinando a Di Nobile e Novara gli acuti offensivi. I bassi erano gestiti da Tonso e Petruzzelli, con Presta e Tosatto ai fianchi. Favaretto era solista basso in mezzo al campo, dove -poco avanti- si esibivano i tre tenori: Devoto, Romano e Francesco De Salvo.
Sul fronte opposto Baron, che ha la necessità di portare il più possibile fieno in cascina, mostrava i muscoli. Arroccava la difesa con Fraccon e Niardi, che trovavano sponda sugli esterni in Allasia e Gana. In zona nevralgica il giovane e talentuoso Montanari (classe 98) costruiva la cerniera di centrocampo con Barbero e Previati. Più avanti, Stangolini partiva dietro alle punte ma con una certa continuità svariava a destra e viceversa, a supporto di Saponaro ma soprattutto di Sellam, interprete moderno del ruolo di attaccante, in grado di fare reparto quasi da solo.
Prima frazione equilibrata. Partivano meglio i biancorossi, pimpanti. Funzionava bene la catena di destra, con Presta che si disimpegnava in maniera efficace in funzione di Devoto. L’elaborazione della manovra dei biancorossi, forse troppo articolata in relazione al terreno di gioco, non trovava sbocchi ed andava a sbattere sul muro degli ospiti, che iniziavano a guadagnare metri attorno alla mezz’ora e concretizzavano una fase, per loro positiva, con la segnatura di Sellam, che approfittava di un calo dei padroni di casa che risultavano un po’ leziosi e si facevano uccellare in inferiorità numerica difensiva.
Toccava ancora a Tonso, sempre di testa, sul finire di tempo, tentare di percorrere la via del gol, piuttosto in salita.
Di nuovo volitivi ad inizio di ripresa i padroni di casa. All’ottavo Favaretto, con una spingardata sul palo lungo, non riusciva a capitalizzare un’incursione di Andrea Romano.
All’undicesimo ci pensava Petruzzelli. Il difensore centrale, ex Denso, sbucava a sorpresa tra le maglie ospiti e d’incontro costringeva Basano a raccogliere la sfera in fondo alla rete.
Le squadre si allungavano e nel Circo Massimo trofarellese salivano sulle bighe i gladiatori di casa. “Red Bull” Novara, irriconoscibile a fine gara per il fango e soprattutto Devoto (migliore in campo) non cedevano di un passo. La gara si faceva epica. Si affievolivano le forze e diventava protagonista il carattere. Ed entrambe le squadre dimostravano di averne da vendere. Al 26’, quasi a sorpresa, Previati era il più lesto, sul palo corto ad anticipare la difesa ed a deviare in rete: 1 a 2.
Storditi ma non messi al tappeto Tonso e compagni gettavano sul rettangolo di gioco le ultime residuali energie. La spia della riserva segnava “rosso” ma il carburante, sul fondo del serbatoio, era ricco di ottani e produceva la marcatura di Presta al 42’ (sugli sviluppi di una punizione di Favaretto che ingenerava un claustrofobico batti e ribatti in area) e la perla di Di Nobile (46’) che, con una conclusione beffarda, complice un’uscita sbarazzina di Basano, dal lato opposto dal quale proveniva un traversone tagliatissimo del solito Favaretto, sigillava l’apoteosi del caloroso “Mazzola”.
Ai fini della graduatoria, la gara non emette una sentenza ma consegna, quasi certamente, al Trofarello il diritto a disputare un’altra stagione nel campionato di Promozione. E non inguaia neppure più di tanto la squadra di Baron, in un turno in cui i competitor nella lotta per la salvezza non hanno disputato le loro migliori gare.