COMUNICATO STAMPA DEL 25 LUGLIO 2018
Nei tanti mesi ormai passati dall’elezione di questa amministrazione, Progetto Paese ha continuato la sua attività innanzitutto politica e relazionale sul territorio e per il territorio.
Ci piace pensare alla #TrofarelloCheVerrà
Da troppe parti, da troppi concittadini, arrivano sollecitazioni, richieste, disponibilità a progettare un soggetto che -oltre a candidarsi alle prossime elezioni comunali- ponga delle basi per dare una nuova idea di paese a Trofarello.
Il paese dove viviamo non può e non deve essere quello ostaggio, negli ultimi 20 anni, di una generazione politica che ha perso di stimoli e che ha una prospettiva che non è, non può e non vogliamo sia questa.
Non ha più senso di esistere la politica come l’abbiamo vissuta sino ad oggi. Sorpassati i vecchi schemi. Bisogna colmare un vuoto. Ideologico, di appartenenza, di scelte di campo.
Dobbiamo scegliere e questo è un appello alle migliori risorse presenti sul territorio trofarellese. Usciamo dai contenitori, mettiamo da parte le appartenenze e le ideologie e concentriamoci sul paese che ci unisce e ci lega.
E’ un’impalcatura diversa. Una cultura fondatrice democratica che parta dal basso. Con una discussione che verta su quello che può unire e non su quello che divide. Bisogna pensare a nuovi modelli. Immaginare una nuova rotta. Mettendo al centro del discorso politico quelli che saranno i temi dei prossimi anni.
Un progetto legato alla sostenibilità, declinata in tutti i campi, può essere la stella polare, l’idea attorno alla quale unirsi, per creare un laboratorio che -dal basso- possa arricchire la politica oltre il tifo e la passione, nell’interesse di una comunità.
«Ogni approccio ecologico deve integrare una prospettiva sociale che tenga conto dei diritti fondamentali dei più svantaggiati» (LS, n. 93).
Possiamo essere una grande comunità.
Non siamo ambiziosi, non siamo sognatori. Non c’è la volontà di intercettare umori. Pensiamo al futuro e non al passato. Ragioniamo con un tempo (futuro) che dobbiamo costruire.
Venendo all’attualitá del defenestramento dell’assessore Bruno, le motivazioni addotte pesano come macigni.
Però, usando una metafora calcistica, appaiono ai più come un autogol.
”Rapporto fiduciario e collegialità”.
Se viene meno il primo e manca la seconda, potrebbe anche darsi che l’allenatore non è bravo a ”fare” spogliatoio.
In una società di calcio, a fronte di dichiarazioni di una pesantezza che per noi è imbarazzante, si sarebbe ragionato sull’esonero del trainer.
Troppo si è sbandierata come un mantra, in campagna elettorale, la volontà di rinnovamento e di ricambio. In ultima analisi, invece, si evince che chi non si allinea al ”pensiero unico”, in maniera vieppiù arrogante paga dazio.
È successo a Bruno ma crediamo sia successo anche ad altri assessori, scomparsi dai radar ma soprattutto dai riflettori che devono fare luce su di un unico protagonista, per non sparire.
L’emarginazione dei nuovi e dei giovani ci pare evidente ed è soprattutto a loro che, come già in passato, ci appelliamo per una serie di misure che diano sostanza ad un paese asfittico.
Con senso di responsabilità desideriamo che Trofarello sia governata e bene.
Invitiamo il Sindaco a fare chiarezza sulla reale consistenza e compattezza della sua maggioranza e da qui in poi a mettere in essere le condizioni per una buona amministrazione del paese in cui viviamo, nel rispetto del voto degli elettori.