SiTav-NoTav?
Non volendo vivere da cittadino passivo, questa sera ho partecipato ad un dibattito su un tema che può (potrebbe) divenire importante per il futuro della regione nella quale vivo.Avendo capito che non ci sarebbe stata controparte, ho speso due sere a ricercare su internet tesi a favore della parte opposta.Boicottato, forse, dalla complice e famosa azienda di Mountain View o forse per incapacità personale, non sono riuscito a reperire in rete praticamente nulla, se non alcune tesi contenute in un articolo che -pur non suffragando più di molto una mia iniziale convinzione, dettata da una malcelata idea di progresso e futuro- pensavo potessero essere degli scalpelli nel muro delle tesi di chi ha organizzato il confronto.Seguendo con estrema attenzione le relazioni ed i contributi del professor Tartaglia e di Luca Giunti, oggettivamente, si sono aperte delle crepe nelle mie convinzioni.
Le ragioni dei NoTav, scevre dalla volontà propagandistica, svuotate dai contenuti emozionali legate alle problematiche della valle, hanno motivazioni scientifiche corroborate da dati, grafici, modelli, studi previsionali, diagrammi che sarebbe stato necessario far confutare da tecnici di medesima caratura dei sostenitori delle tesi opposte.
Ho assistito, quindi ad un dibattito utilissimo ma monco. A questo punto, per onestà intellettuale, la mia posizione è assolutamente sospesa, cosa della quale sono certo non frega nulla a nessuno, ma l’ho voluto scrivere perché -e ritorno al mio preambolo- per poter avere un’opinione (e diventa una questione di metodo) non essendo tecnico del settore è fondamentale non solo ascoltare le due famose campane, ma pure averle assieme in un faccia a faccia.
Per primo io e credo molti altri tra quelli che stasera hanno assistito al dibattito, ne sarebbero usciti con le idee più chiare. Un’occasione persa -secondo il mio modestissimo parere- per chi non ha voluto rappresentare le sue opinioni in un momento di confronto aperto, dove un unico rappresentante del SI, ha avuto la possibilità di esprimersi con serenità, senza aggressioni (ovviamente verbali) e senza sentirsi disprezzato perché non sostenitore del pensiero prevalente in quella sala.
Grazie agli organizzatori.Mi riservo di assistere ad altre riunioni per comprendere sempre di più e meglio una questione divisiva ma fondamentale per il territorio.