Presidenziali 3
Nulla è mai scontato, ma pare per lo meno probabile che l’amatissimo Presidente Sergione (mi permetto un po’ di confidenza) continuerà a farci da papà.
Se così fosse, chi ne esce con le ossa rotte? Un poco tutti, per non essere riusciti in tempi decenti (prima del Festival di SanRemo ) ad individuare un’alternativa ad una situazione che non era di certo emergenziale. Che si dovesse votare il presidente lo si sapeva da più o meno sette anni.
Alcune ossa rotte hanno però fratture scomposte: un po’ Salvini che rispetto ai suoi standard ha lavorato giorno e notte, uscendone bollito perchè nessuno dei suoi colleghi (intimamente) avrebbe accettato altri che Mattarella o Draghi che garantivano continuità e quindi la fine della legislatura e l’erogazione di lauti compensi. Salta il perimetro del centro destra se mai esistito.
Il professor Conte è passato dai complimenti di Mentana al lavorio sottotraccia di Di Maio, che da quando non comanda sembra comandare di più. Anche per i 5S (e più per loro che per gli altri, la cui pattuglia si assottiglierà sino all’estinzione) l’importante era sfuggire alle urne. Il professor Conte è, secondo me, il più sconfitto degli sconfitti a capo di un ex partito balcanizzato e percorso da correnti.
Letta, beh Letta ha fatto “lo zio” (Gianni) invisibile. Ma mentre “lo zio” pesava il Letta del PD ha messo in campo pochi chili, mai protagonista, mai audace, seppure è riuscito a tenere unita la truppa.
Quasi tutti Mattarelliani adesso.
Buona vita al Presidente (probabilmente) rivotato. Un avviso: occhio che nel 2029 si vota il presidente della Repubblica.
Prepariamoci