SANGIACOMO CHIERI: Zago; Stevenin, Rimedio; Castiglia, Calzolai, Parrino; Anselmi (21’ s.t. Bosco), Gobetti (33’s.t. Guarise), Gualtieri (39’ s.t. Nano), Federici (4’ s.t. Angeloni), Dosio. 12 Nebiolo 16 Gilli 18 Velardita. All. Marco Bonello.

SAVOIA: Canelli; Jafri, Grimaldi; Di Stefano, Calabrese, Monasteri; Banchelli (31’ s.t. Moscatiello), Bruma, Yassin El Amraoui, Porazza (23’ s.t. Mofema), Hanza El Amraoui (39’ s.t. Matteo Ammirata). 12 Negri 13 Mondula. All. Maurizio Ammirata.

TERNA: Lorusso di Novara (Zouine e Suppo di Torino).

CHIERI – Un’occasione persa. Un bicchiere mezzo vuoto, per un pareggio a reti inviolate, contro il Savoia, la cui cifra tecnica lamenta certamente un deficit rispetto a quella del Sangiacomo.

Marco Bonello, coach chierese, confermava l’undici che sette giorni prima aveva avuto ragione del Barcanova, sostituendo il solo Mezzela, appiedato dal giudice sportivo, con Stevenin.

Anche lo scacchiere tattico non subiva varianti. Confermato il 4-3-3, con Federici largo a destra sulla linea degli attaccanti in fase offensiva e con compiti di interdizione, sulla linea del centrocampo, in fase di non possesso.

I mandrogni ospiti replicavano con un 4-3-1-2 che aveva nell’esperto centrocampista e capitano Di Stefano, un’eccellente guida in zona nevralgica ed in Yassin El Amraoui un terminale offensivo di una certa consistenza.

Sulle ali dell’entusiasmo i chieresi schiacciavano il piede sull’acceleratore sin da subito.

Dal 9’ al 26’ i padroni di casa creavano e sprecavano senza soluzione di continuità. Al 9’ una conclusione di Gualtieri metteva a dura prova la consistenza strutturale del palo alla destra del portiere, sugli sviluppi dell’azione il bomber peccava forse di egoismo, non servendo l’assist ad un compagno meglio piazzato a centro area. Neanche un giro di lancette ed Anselmi, liberato a tu per tu con l’estremo ospite, si faceva ipnotizzare e sulla successiva respinta i chieresi lambivano la trasversale.

Toccava quindi ancora a Gualtieri (quarto d’ora) non trovare il tempo per una conclusione da posizione favorevolissima. Un minuto dopo la palla per il meritatissimo vantaggio era sui piedi di Dosio, che non sfruttava al meglio il tempo di esecuzione e concludeva da posizione defilata guadagnando un corner.

Sempre più incalzanti i chieresi. Al 20’ Anselmi, sempre da posizione oltre modo favorevole, concludeva a rete. In questo caso era Canelli a strozzare nella gola dei giocatori e dei tifosi l’urlo del gol.

La gioiosa macchina da guerra locale da qui in poi si inceppava. Come può succedere solo nello sport ed in special modo nel calcio, per motivi che sfuggono alla ragione, inspiegabili come i buchi neri od i fenomeni paranormali, si spengeva la luce e Canelli, il portiere dei locali, restava inoperoso sino alla pausa.

Che la partita si sarebbe incanalata su un binario morto lo si capiva ad inizio di ripresa, quando -dopo pochi minuti- dell’auspicabile forcing dei locali non si trovavano tracce.

Troppa frenesia, una squadra forse eccessivamente lunga, poca precisione e scarsa qualità nell’appoggio, uno sviluppo della manovra che si declinava attraverso un linguaggio (lanci lunghi nella metà campo avversaria) che era di troppo facile lettura per la difesa mandrogna, attaccabile agevolmente con una manovra fatta di palloni bassi e di ricerca del “fondo”, creavano i vuoti di trazione nel motore chierese.

Il Savoia provava addirittura ad alzare la testa e toccava all’attento Zago, al 16’, salvare su conclusione velenosa di Yassin El Amraoui.

I chieresi, ad onor del vero volenterosi e mai domi, ci provavano ancora con Dosio, lanciato nello spazio da Parrino ma l’azione del punteros chierese era viziata da un difetto nel controllo.

Nota positiva la beffa evitata nel finale, quando una punizione tagliatissima e ricca di perfidia di Di Stefano, generava un batti e ribatti sottoporta che i locali riuscivano a depotenziare.

Morale “Uno”: sotto porta non si spreca, perché si compie peccato mortale.

Morale “Due”: ogni partita si vince sul campo al 90’, sulla carta non si guadagnano punti per la classifica.

Morale “Tre”: non ci si esalta per una bella vittoria, non ci si deprime per un inciampo.

Nella logica delle opportunità, nel prossimo turno, contro il Mirafiori, la possibilità di riscatto.

Se fosse il titolo di un film, quello giusto sarebbe “Gli spietati”.

Mi impegno (ma per davvero) a tavola (e non ancora nell’attività fisica, in quanto bloccato da un ginocchio dolente) e stamane ho Glicata a 6.6, Trigliceridi a 100 e Colesterolo a 161.
Per dire che: sono importanti impegno e costanza.
Per di più ho scoperto che anche alcune cose che non fanno male (alimenti), possono essere buone se cucinate in maniera intelligente, con spezie e sapori.
Spero che la mia esperienza possa servire.

Questi allievi diventeranno meglio del maestro — con Gabriele Sofia e Stefano Ruffino

I calzettoni degli svedesi sono tutti difettati. Continuano a tirarseli su.

In Russia non ci siamo voluti andare, per intrattenere le mogli di quelli che partecipano 😱.

Avviso al mio macellaio: causa evento non prevedibile, disdico l’ordine per giugno 2018 di 50kg di carne per grigliate.

La tradizione ebanistica italiana non doveva soccombere all’Ikea.

Giro su La7 e scopro che #Mentana non ha organizzato neppure una “mezza” maratona per parlare della disfatta dell’Italia.

Tavecchio ottimista: “Se la Corea del Nord bombarda la Svezia, da regolamento siamo ripescati” (cit. da Lercio).

Tavecchio ha dimostrato di saper fare ciò che non è riuscito a nessun politico. Compattare la nazione. (Tutti contro di lui).

 

Risultato all’inglese (0 a 2) e nessun appello per il Barcanova che poco o nulla poteva opporre ad un Sangiacomo in grande spolvero.
Gli uomini di Bonello stanno risalendo con passo svelto la graduatoria, per arrivare ad attestarsi alla posizione di classifica che compete loro per organico e per blasone.
Il trainer chierese schierava un 4-3-3 nerboruto. Con una difesa consistente e concreta in Calzolai e Castiglia, quanto energica e propositiva in Mezzela e Rimedio.
E dopo lo scampato pericolo, disinnescato nelle battute iniziali da Zago, acrobatico su una conclusione dei padroni di casa, era proprio il talentuoso classe 2000 Rimedio che, con una percussione insistita sulla fascia di competenza, centrava per Gualtieri che controllava la sfera, da attaccante di razza si girava in un metro quadrato e fulminava l’eterno Piarulli, 44 primavere di classe ed esperienza.
Nella mezzora che passava dalla spingardata dei padroni di casa alla rete del bomber collinare, pochissima presenza del Barcanova e tanta sostanza dei chieresi, pericolosi almeno in un altro paio di occasioni.
Funzionava la cerniera di centrocampo, con i due pitbull -capitan Gobetti e Parrino- pronti a spezzare sul nascere ogni inziativa dei locali ed Anselmi, abile nel cercare spazi all’interno dei quali inserirsi.
Il tridente offensivo, orfano di Murè, aveva nella verve di un motivatissimo Federici il giusto innesco per Gualtieri e Dosio, i cui sincronismi cominciano ad apparire precisi, come i movimenti più raffinati degli orologi svizzeri.
Chiusa la prima frazione in vantaggio, ad inizio della seconda Gobetti e compagni subivano il ritorno, per altro sterile, degli uomini di Ambrosini, che si esauriva nel giro di una decina di tornate di lancette.
I chieresi riuscivano ad anestetizzare la gara. Bonello scatenava sulle tracce del temibile Schepis il maratoneta Anselmi, che seguiva la fonte di gioco locale in ogni parte del campo.
L’uscita di Parrino, che lamentava un leggero infortunio, non sconvolgeva i piani tattici dei chieresi, che -con i successivi cambi- trovavano di nuovo i giusti equilibri.
E poi ci pensava Gualtieri. Una sua punizione dal limite, deviata in barriera, uccellava per la seconda volta l’estremo di casa.
Quello dei locali, nei minuti conclusivi, era un fuoco di paglia. Intonsi i guanti di Zago.
Nel prossimo turno, contro il Savoia, imperativo è dare continuità alla striscia positiva. Senza cali di tensione dovuti alla posizione di classifica di un avversario che, chiude si la graduatoria, ma nel turno precedente ha impattato con il Mirafiori.

Formazione:

SAN GIACOMO: Zago, Mezzela, Rimedio, Castiglia, Calzolai, Parrino, Anselmi, Gobetti, Gualtieri, Federici, Dosio,

A disposizione: Nebiolo, Bosco, Stevenin, Gilli, Angeloni, Guarise, Velardita

Reti: 30′ pt e30′ st Gualtieri