✍🏽 Mi vengono i brividi a scrivere di Paola che non c’è più.
Potrei dirvi di quanto la vita sia ingiusta.
Potrei, citando Sant’Agostino, dire che la morte non è niente, che vuol dire essere passati dall’altra parte. Il vescovo teologo diceva:
“Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.”
Paola mi ha sempre trasmesso voglia di vivere. Era una persona che mi ha sempre dato l’impressione di volersi godere ogni momento della sua vita.
Leggerezza, questo mi trasmetteva. Che non vuol dire che non avesse una profondità d’animo strutturata. Che non vuol dire che non affrontasse la sua quotidianità con impegno ed attenzione al suo lavoro, alla sua famiglia, ai suoi amici, ai suoi affetti.
La sua leggerezza era un modo per gustarsi, con un approccio positivo, ogni momento della sua esistenza.
Quando eravamo giovani e poi anche quando la carta d’identità aveva cominciato a consumarsi un poco, Paola era sempre una garanzia: ti avrebbe fatto stare bene, con spensieratezza, con la sua contagiosa risata, con l’acutezza che le consentiva di disinnescare i problemi del quotidiano.
Una specie di “amica rifugio”.
E poi era sempre pronta a mettersi in gioco.
Avrei mille ricordi per dare plasticità a questo suo modo di essere.
Quando festeggiammo la sua laurea ed un poco ebbri ridemmo fino a quasi il mattino.
Quando, dopo essere andati ad un’ostensione della Sindone, pranzammo in una trattoria che pareva di altri tempi e ridemmo per anni per quanto ci eravamo saziati e per quanto la proprietaria avesse apprezzato la nostra capacità di dare soddisfazione alla sua cucina.
❤️Credo, però, che Paola meriti che ognuno la ricordi con un suo pensiero, intimo, personale, perché ha dato tanto a tutti.
E credo pure e lo spero, che le lacrime che piangiamo oggi e continueremo a piangere nei prossimi giorni, si tramutino in sorrisi, in voglia di pensare a Paolina per come è sempre stata: una persona che trasmetteva voglia di vivere e di stare bene.
E quindi, ancora con parole che non sono mie, ma che anche lei amava, saluto la mia amica Paola:
“Voglio però ricordarti com’eri
Pensare che ancora vivi
Voglio pensare che ancora mi ascolti
Che come allora sorridi
Che come allora sorridi”