✍🏽 Lo scrivo mentre qualcuno pensa e dice di aver vinto: il Partito Democratico cosa e chi rappresenta?
Se avessi la possibilità di chiederlo a Letta lo inchioderei sul posto fino a che non mi risponde.
Questa semplicissima richiesta rappresenta la madre di tutti i problemi di un partito nato male e cresciuto peggio (seppure, lo debbo riconoscere, sia stato -in questi anni di crisi- l’ultimo baluardo contro le derive populiste, sovraniste e stellate).
All’indomani delle elezioni del 2018 augurai (soprattutto a me stesso) un congresso (ri) fondativo perché già allora non intravedevo vie di uscita.
Per primo va definito cosa e chi rappresenta questo partito ed a seguire con chi vuole stare. Sembrerebbe semplice invece, pare, sia difficile.
E poi la guida. Non ho amato quella di Zingaretti, troppo legata alle dinamiche ed alle liturgie romane e romano-centriche.
Non comprendo Letta, il quale -mi pare- stia cercando una linea di galleggiamento per una zattera che imbarca acqua. Le alleanze debbono concretizzarsi con soggetti con cui ci sia un minimo di identità di vedute. Con i professori parvenu cosa abbiamo da spartire?
Il muro contro il quale stiamo andando a sbattere è la Meloni ma lo spauracchio della donna (uomo) nero sta diventando anacronistico. È da 1992 che si combatte qualcuno. Letta non ti chiedo di dire qualcosa di sinistra ma semplicemente di fare qualcosa.