✍🏽 È necessario uscire da una visione ipocrita che ha contaminato i governi negli ultimi 30 anni (quindi non ne faccio un discorso di “tifo” politico) ed affrontare un tema non rimandabile: le fonti energetiche.

Non sono un tecnico, non ho una formazione che mi consente, neppure, di fare una riflessione su quale sia la soluzione meno dannosa per l’ambiente e più sostenibile.

Le varie scelte (dal referendum sul nucleare alla tap) sono state sempre, secondo me, di “pancia”.

In base al fabbisogno è necessario scegliere una via che sia definitiva, che impegni oltre l’esecutivo del momento.

(A margine mi soffermo su un altro tema che spesso mi urta: la necessità di una pari dignità tra grande e piccola e media impresa. Il nostro tessuto sociale e parte del sistema economico si sorregge, pure, grazie ad una miriade di piccole realtà imprenditoriali che hanno fatto con la flessibilità, con lo spirito di adattamento, la parte delle operose formichine. Si sostengano i grandi gruppi ma non ci si dimentichi di chi, laboriosamente, tra mille difficoltà, da sostanza al PIL. La bolletta energetica penalizza tutte le imprese, non solo alcune).

❗Quello che i giornaletti non dicono (la paura dello tsunami elettorale, il cadreghino che si contenderanno stile fratelli coltelli, li sta facendo sragionare più di quanto non abbiano fatto sino ad oggi per evidente incapacità.

La fine della povertà, il reddito di cittadinanza, i banchi a rotelle, l’epopea di Toni-Nelli ed oltre è inutile andare, perché ce ne è già per scrivere una enciclopedia.)

“Le riconferme dei governi, da Renzi a Conte

La dichiarazione del 2014, che impegna i membri della Nato a destinare almeno il 2 per cento del Pil alle spese militari, è stata sottoscritta dai leader di tutti i Paesi membri dell’Alleanza tra cui, per l’Italia, l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi.

L’impegno è poi stato ribadito da tutti i successivi governi in occasione dei summit Nato: nel 2016 a Varsavia dallo stesso Renzi, nel 2018 e nel 2019 da Giuseppe Conte (rispettivamente a capo dei governi sostenuti da Lega e M5s e poi da M5s e Pd)”.