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Da ieri sera sono un poco più tranquillo.
Sarà durissima, ci potrebbero essere inciampi, per qualche risultato recrimineremo ma la Strega si salverà.
Per due considerazioni che ho messo a fuoco in maniera indelebile non traendole dalla gara ma osservando il Bologna.
I felsinei conoscono un solo modo di giocare: attaccano. Non hanno capacità di soffrire. Sono forse più belli ed hanno nello arco (leggasi organico) qualche freccia in più ed esperienze migliori.
La squadra di SuperPippo è invece camaleontica.
Sa essere di lotta e di governo. Si adatta all’avversario e lo punge con l’istinto del killer. È difficile leggere una gara contro la Strega. Puoi trovarla asseragliata nella sua metà campo ad aspettarti dopo ribaltamenti fulminei a tu per tu con il tuo portiere, talvolta fa possesso palla ed altre volte ti provoca le apnee, per quanto ti pressa fino a togliere il respiro.
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E poi l’aspetto mentale. Questa squadra è forgiata nel titanio, oltre gli interpreti. SuperPippo sta cambiando, ruotando, sostituendo per le assenze, ma la squadra ha sempre una sua identità. E poi ha resistenza fisica e mentale, talvolta sa essere di lotta o di governo. Sa essere fulminea e si vede il grande lavoro svolto durante la settimana, ad esempio sulle palle inattive che sono uno strumento che, se bene sfruttato (perché allenato), produce frutti copiosi.
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Queste considerazioni valgono nella misura in cui si rapportano, ovviamente, alle squadre che giocano nel “nostro” campionato, contro le altre (Milan, Inter, Juve, Lazio, Roma…) si parte normalmente sconfitti, salvo riuscire a giocarsela se l’avversario ti sottovaluta.
Buon Benevento a tutti ⚽
🤭 Quando avevo letto dell’esonero di Conte ero felice perché pensavo si riferissero all’altro (quello del medio)
La scomposta, quanto livorosa, quanto verbalmente violenta reazione, dell’irrisolto Dibba affonda le sue radici in una scommessa persa o in un errore di valutazione.
Ho sempre pensato che nel 2018, alle ultime politiche, per evitare inutili competizioni (con gli allibratori totalmente schierati contro) con Giggino da Pomigliano, il Dibba abbia ritenuto più opportuno commutare il suo tempo libero nella scrittura e nell’artigianato. E non si ricordano ricche di trasporto o di attese (da lui) dimostrazioni di affetto, le comparsate durante le campagne elettorali post 2018.
Pensava di succedere, delfino autodesignatosi, al pomiglianese che si è dimostrato osso più duro e certamente meno commestibile di quanto osassero anche solo immaginare le fauci di Dibba.
La messa in discussione del vincolo del secondo mandato ha probabilmente torturato le notti di Dibba, senza neppure favorirne la vena autoriale (se è vero che dopo il tramonto del sole l’ispirazione si moltiplica) ma scatenandone non educati istinti che portarono alla tiratina di orecchie del Garante (con G maiuscola come l’iniziale del cognome).
Prima vennero i legaioli, poi i pidioti ed adesso tutti assieme appassionatamente. E l’unico braciato dal Draghi sembra essere il neanche più tanto Giovane Dibba, i cui dolori forse non sono nella perdita di identità del movimento o nella sconfitta dell’idea iniziale, sono personalissimi e legati alla sua ambizione.
Dibba ha visto il futuro allontanarsi e la strada interrompersi.
I 5S, pur adducendo motivazioni diverse, stanno arrivando alla conclusione che, a volte, c’è una sola soluzione. Per senso di responsabilità mi verrebbe da dire, più orgogliosamente per difendere le conquiste (!?!?) che hanno ottenuto, dicono loro.
E tutto ciò lascia un pugno di sabbia nelle mani di Dibba, che vorrebbe tagliare il Movimento anche senza il grissino.
Perchè “l’abbiamo famiglia” vale a tutte le latitudini politiche e Dibba cavalca l’onda, come ha sempre fatto e dimostrato (questo si) di saper fare ottimamente, della protesta e dell’opposizione.
Sta nascendo? Il PdDB potrebbe essere in gestazione.
Alberto Scarino
Mi chiamo Alberto Scarino e questo è il mio sito personale.