“Non son d’accordo con il mister, sarà pienamente libero di votarlo, ma quello (Salvini, ndr) mi fa proprio schifo. Forte coi deboli, debole coi forti”.

“Mi dispiace anche che, in un paese come l’Italia che ha avuto il più grande partito comunista d’Europa, l’opposizione faccia ridere: la sinistra senza lotta di classe non é sinistra, chiamatela come volete. Me ne rendo conto nello spogliatoio che i tempi son cambiati, ogni tanto ci confrontiamo e sento qualche ragazzino chiamarmi boomer, o sento giovani richiedere il patentino di voto. Votare è un diritto per tutti, punto. Il resto è roba da classisti. Ma posso ancora comprenderli, son giovani”.

“Non capisco invece quale sia il ruolo del capitano della Lega, perennemente in giro a mangiare, dire due cagate e indossare maglie o cappellini legati ad un paese. Quando finirò di giocare mi piacerebbe entrare in politica. I primi che andrei a sentire gli operai in cassa integrazione, i precari, disoccupati, gli ultimi. La politica si fa dal vivo, non sui social”.

La vita dovrebbe essere vissuta all’incontrario
(Cit.)
-Non so bene cosa significhi ma suonava bene-