Renzi con un’intervista al CorSera spariglia le carte.
Il “mai con il movimento” diventa, in sintesi, sposiamoci per un anno.
Zingaretti, segretario, generale senza truppe in parlamento, vuole andare al voto per avere delle milizie proprie non “toscane”.
In mezzo Salvini, che vuole passare alla cassa, furbescamente, senza essere lui a fare la finanziaria.
I 5Stelle sono quelli cornuti e mazziati. Ed anche un po’ ingenui e pasticcioni.
Tutto questo il calcolo politico.
Dall’altra parte una nazione che avrebbe la grande necessità di essere governata da persone serie, capaci di farci uscire da una grave impasse economica, artefici di un progetto in Europa, nel quale profondamente credo.
Stiamo uscendo da una fase in cui chi governava lo faceva in modo propagandistico ed approssimativo, con la complicità di una opposizione che non ha capito -nonostante le sonore scoppole- che inseguire sullo stesso terreno i propri avversari, senza proporre un progetto, un’idea di paese, connaturato ad una secolare storia e di un elettorato, di una base, che si sono sfaldati ed hanno sfondato un recinto è un’idea perdente in partenza.
Cosa fare?
È difficilissimo per chi lo fa di mestiere, figurarsi per me, capire quale possa essere una exit strategy.
Di certo la credibilità di un paese così viene minata. Bisogna affidarsi, forse, a degli artificieri.