Trofarello-SanGiacomo Chieri 3-1

Nuova stagione, si rinnovano i sogni, si alimentano le speranze, si amplificano le ambizioni.
A circa un mese dallo start-up il plotoncino biancorosso scalpita.
Luccicano le gocce di sudore sotto ai riflettori dei ragazzi in calzoncini in una afosa serata settembrina.
A pagare dazio è un Sangiacomo Chieri che si sta cercando.
Davide Abbienti, il conducator, poteva sembrare una scommessa di Nunzio “il direttore” Sinopoli. Ma -seppure lo fosse stata- si può cominciare a pensare che non era un salto nel vuoto, quello dell’ex bomber passato alla scrivania.
La squadra ha tanta gamba, ha tanto spirito solidaristico e poi si “cerca”. Gioco corto ad alta velocità, qualche improvvisa accelerazione, il talento di Pivesso che si esalta negli spazi.
L’idea tattica del mister è chiara, tangibile. E la squadra l’ha già recepita. Bravo lui.
Ed ancora un buon pacchetto di giovanissimi. Un gladiatorico Sollazzo, un sicuro Solimeno, un giovane vecchio (per personalità e carattere) Macario, un “prepotente” fisicamente Bonino, un dotato di classe cristallina come Fiore, lasciano intendere che -lavorando in maniera soda e senza presunzione, con il supporto dei “senatori” che continuano ad essere la spina dorsale di un sistema squadra- è un buongiorno che si vede dal mattino.
Si alzi il sipario e si guadagni la scena. Anche in questa stagione il Trofarello ha la possibilità di essere protagonista e non comparsa.
(E siccome chi scrive è innamorato della cifra stilistica, una menzione “ad personam” va a Dominin. Sulla terza marcatura l’accelerazione sulla fascia è stata degna di altri palcoscenici, come pure la stoccata finalizzatrice di Pivesso).