LA QUESTIONE FORNITORI/CREDITORI DEL “SALONE DEL LIBRO” STA SOCCOMBENDO SOTTO UN SILENZIO ASSORDANTE.
QUESTO E’ QUANTO HO SCRITTO, ADESSO, AL PRESIDENTE CHIAMPARINO IN MERITO AD UN POST SULLE OLIMPIADI.
Caro Presidente, mi permetto di intervenire, come cittadino e come compagno di partito e militante. Le Olimpiadi possono essere un formidabile motore di sviluppo.
Ci son però altre cose che non hanno fatto bene alla Città. Mi riferisco alla vicenda del Salone del Libro ed alle implicazioni legate al pagamento dei fornitori delle scorse edizioni.
Quando viene meno il rapporto ”fiduciario” tra l’ente pubblico ed i fornitori si è già oltre il disfacimento di un sistema paese.
Siccome, nel mio piccolo, sono anche io parte in causa, mi domando e chiedo: come può una classe dirigente politica avere una così, ipocrita, doppia morale? Scandalizzata, quando le multinazionali delocalizzano e in un rumoroso silenzio, quando sono loro a venire meno agli impegni.
Il Salone del Libro vuol dire, anche, posti di lavoro. Stipendi che i creditori hanno già pagato. E che forse non potranno più pagare.
La chiosa che mi sovviene è che ci siano, giustamente, posti di lavoro da tutelare ed altri che si possono dimenticare.
Anche questa è una lacerazione, molto grave. Che investe una moltitudine di lavoratori e di piccole e medie aziende che potrebbero soccombere.
Le “nuove energie che la proiettino (la Città) con forza e determinazione nel futuro” dovrebbero e potrebbero essere spese anche per questa partita.
Grazie.