Mirafiori- Sangiacomo Chieri 2-2

MIRAFIORI: Cuniberti; Sergio, Gallo; Marra, Gianluca Pautasso, Cerrato; Pietraniello, Rizzi (36’ s.t. Talarico), Luisi (32’ Borgoni), Bennati (21’ s.t. Marino), Soletti (19’ s.t. Miracca). 12 De Rosa 17 Niccolò Pautasso 18 Bonanni. All. Giuseppe “Pino” Perziano.

SANGIACOMO CHIERI: Zago; Stevenin, Rimedio; Mezzela, Calzolai, Parrino (50’ s.t. Balan); Velardita (23’ s.t. Federici), Gobetti, Gualtieri (44’ s.t. Angeloni), Bosco (13’ s.t. Anselmi), Dosio (36’ s.t. Gilli). 12 Nebiolo 18 Nano. All. Marco Bonello.

TERNA: Rizzo di Pinerolo (Cocomero e Dudas di Nichelino)

RETI: 3’ Gualtieri (rig.), 34’ Mezzela, 42’ Pietraniello, 47’ s.t. Talarico.

 

Un tale diceva che “Il più grande spreco è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare.”

La gara del Sangiacomo a Mirafiori (2 a 2 il finale) è l’esatta fotografia di questo aforisma. Per larghi tratti di match i chieresi sono quello che potrebbero diventare, una squadra che può appropriarsi di risultati favorevoli mettendo a frutto le migliori individualità; mentre nei periodi in cui vengono colti dalle amnesie, gli uomini di Bonello dilapidano patrimoni che sembrano già acquisiti.

Il coach chierese, che pare aver trovato la giusta sintesi nel 4-3-3, confermava praticamente quasi tutta la formazione del turno precedente. Mezzela, rientrante dalla squalifica, rilevava la maglia lasciata libera da Castiglia, appiedato dal giudice sportivo e Francesco “Ciccio” Bosco guadagnava il terreno di gioco a scapito di Anselmi, di cui però non andava ad occupare la posizione in campo, collocandosi al centro della zona nevralgica, a centrocampo.

Neanche tre giri di lancette e Dosio, con un’azione insistita,guadagnava la posizione tra i due statici difensori centrali di casa che non riuscivano a mettere un freno allo sgattaiolante Luca se non stendendolo. Rigore legittimo che Gualtieri trasformava in scioltezza.

Scossi dalla marcatura i locali reagivano, al 7’, con una punizione di Rizzi che non impensieriva un sempre più attento ed autoritario Zago e rischiavano nuovamente di capitolare quando una chiamata, apparsa ai più, improvvida, strozzava in gola l’urlo del gol allo scatenato Dosio.

Sul ribaltamento di fronte si capiva che la fase difensiva non prevede disattenzioni: Pietraniello, da posizione più che favorevole, costringeva Zago ad una paratona che valeva un gol.

Si arrivava al 25’, Dosio scavallava per tutto il campo portandosi appresso tutta la difesa di casa, giungeva al limite da dove faceva partire un fendente che si perdeva sul fondo. Ancora Dosio si rendeva protagonista di un’accelerazione con conseguente assist per Velardita, la cui conclusione -di mezzo esterno, da 25 metri- si perdeva sul fondo.

I chieresi spingevano sul pedale giusto ed al 34’, sugli sviluppi di una punizione di Bosco, corretta di testa, raddoppiavano con Mezzela, sottomisura, più lesto di tutti a deviare nel sacco.

Ma come storia di questo campionato insegna, ci vuole poco per complicarsi la vita. Un traversone in area del Sangiacomo vedeva Gualtieri trasformarsi in pallavolista. Rigore legittimo che Pietraniello trasformava ma Zago per poco non intercettava.

Tanta la cronaca anche dopo la pausa. In pillole: Zago, si guadagnava la pagnotta con una parata in controtempo su Borgoni, lasciato clamorosamente libero di concludere a rete (3’); Velardita, con grande personalità, “sparava” bombe ancora dalla distanza, senza infastidire più di tanto il giovanissimo e talentuoso Cuniberti. Ancora Dosio protagonista (18’ e 33’) con una spingardata che impegnava duramente l’estremo di casa e quindi con un tiro a giro, che infrangeva la sua corsa sul montante.

Sul solito ribaltamento di fronte Stevenin stendeva un avversario lanciato verso la porta. Secondo giallo e doccia anticipata.

Gli ultimi minuti ci si immaginava potessero essere a senso unico. Allo scadere dei novanta minuti, invece, Angeloni sprecava clamorosamente, a tu per tu, calciando sul portiere; quindi l’imperiosa cavalcata (47’) di Federici, quasi un coast to coast, non trovava i favori della dea bendata.

Ribaltamento nella metà campo chierese dove Talarico, in perfetta solitudine (ed in posizione di sospetto fuorigioco) riceveva un millimetrico lancio, controllava e freddava l’incolpevole Zago.

Negli ultimi due, dei sette minuti di recupero concessi dal direttore di gara, il Mirafiori ci provava ancora ma la squadra di Perziano non aveva più le forze per tentare di far saltare il banco.

Un altro diceva: “Il rimpianto è un enorme spreco d’energia. Non vi si può costruire nulla sopra. Serve soltanto a sguazzarvi dentro”. Cifra tecnica ed esperienza dei singoli impongono un cambio di marcia nella gestione dei match.

Perseverare fa male alla classifica.

#ScarinoPanettieriInTrofarelloDal2017

Ho inserito nel cestello della macchina del pane (mdp)
340 ml di acqua
3 cucchiai grandi di Olio extra vergine d’oliva
1.5 cucchiai piccoli di sale
500 gr di semola integrale di grano duro “senatore Cappelli” a coprire il tutto
Quindi ho fatto un piccolo cratere nel centro ed ho aggiunto
N. 1 bustina di lievito di birra
N. 2 cucchiai piccoli di zucchero

Ho selezionato il programma di impasto della mdp

Quindi ho impostato 2h 30′ di lievitazione (la pasta deve crescere circa il doppio)

Finita la lievitazione ho lavorato la pasta per fare le 4 forme. Con un coltello affilato, nella parte superiore, ho fatto delle incisioni a croce ed aggiunto semi di sesamo

Infornato tutto in forno ventilato (con una piccola tazzina di acqua per garantire la giusta umidità) a 180° per 25′.

Poi ho estratto i panini, li ho appoggiati su di una griglia e li ho fatti cuocere per altri 4′ per asciugarli sotto.

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https://grandenapoli.it/signori-e-signori-sua-maesta-la-genovese-e-in-tavola/

SANGIACOMO CHIERI: Zago; Stevenin, Rimedio; Castiglia, Calzolai, Parrino; Anselmi (21’ s.t. Bosco), Gobetti (33’s.t. Guarise), Gualtieri (39’ s.t. Nano), Federici (4’ s.t. Angeloni), Dosio. 12 Nebiolo 16 Gilli 18 Velardita. All. Marco Bonello.

SAVOIA: Canelli; Jafri, Grimaldi; Di Stefano, Calabrese, Monasteri; Banchelli (31’ s.t. Moscatiello), Bruma, Yassin El Amraoui, Porazza (23’ s.t. Mofema), Hanza El Amraoui (39’ s.t. Matteo Ammirata). 12 Negri 13 Mondula. All. Maurizio Ammirata.

TERNA: Lorusso di Novara (Zouine e Suppo di Torino).

CHIERI – Un’occasione persa. Un bicchiere mezzo vuoto, per un pareggio a reti inviolate, contro il Savoia, la cui cifra tecnica lamenta certamente un deficit rispetto a quella del Sangiacomo.

Marco Bonello, coach chierese, confermava l’undici che sette giorni prima aveva avuto ragione del Barcanova, sostituendo il solo Mezzela, appiedato dal giudice sportivo, con Stevenin.

Anche lo scacchiere tattico non subiva varianti. Confermato il 4-3-3, con Federici largo a destra sulla linea degli attaccanti in fase offensiva e con compiti di interdizione, sulla linea del centrocampo, in fase di non possesso.

I mandrogni ospiti replicavano con un 4-3-1-2 che aveva nell’esperto centrocampista e capitano Di Stefano, un’eccellente guida in zona nevralgica ed in Yassin El Amraoui un terminale offensivo di una certa consistenza.

Sulle ali dell’entusiasmo i chieresi schiacciavano il piede sull’acceleratore sin da subito.

Dal 9’ al 26’ i padroni di casa creavano e sprecavano senza soluzione di continuità. Al 9’ una conclusione di Gualtieri metteva a dura prova la consistenza strutturale del palo alla destra del portiere, sugli sviluppi dell’azione il bomber peccava forse di egoismo, non servendo l’assist ad un compagno meglio piazzato a centro area. Neanche un giro di lancette ed Anselmi, liberato a tu per tu con l’estremo ospite, si faceva ipnotizzare e sulla successiva respinta i chieresi lambivano la trasversale.

Toccava quindi ancora a Gualtieri (quarto d’ora) non trovare il tempo per una conclusione da posizione favorevolissima. Un minuto dopo la palla per il meritatissimo vantaggio era sui piedi di Dosio, che non sfruttava al meglio il tempo di esecuzione e concludeva da posizione defilata guadagnando un corner.

Sempre più incalzanti i chieresi. Al 20’ Anselmi, sempre da posizione oltre modo favorevole, concludeva a rete. In questo caso era Canelli a strozzare nella gola dei giocatori e dei tifosi l’urlo del gol.

La gioiosa macchina da guerra locale da qui in poi si inceppava. Come può succedere solo nello sport ed in special modo nel calcio, per motivi che sfuggono alla ragione, inspiegabili come i buchi neri od i fenomeni paranormali, si spengeva la luce e Canelli, il portiere dei locali, restava inoperoso sino alla pausa.

Che la partita si sarebbe incanalata su un binario morto lo si capiva ad inizio di ripresa, quando -dopo pochi minuti- dell’auspicabile forcing dei locali non si trovavano tracce.

Troppa frenesia, una squadra forse eccessivamente lunga, poca precisione e scarsa qualità nell’appoggio, uno sviluppo della manovra che si declinava attraverso un linguaggio (lanci lunghi nella metà campo avversaria) che era di troppo facile lettura per la difesa mandrogna, attaccabile agevolmente con una manovra fatta di palloni bassi e di ricerca del “fondo”, creavano i vuoti di trazione nel motore chierese.

Il Savoia provava addirittura ad alzare la testa e toccava all’attento Zago, al 16’, salvare su conclusione velenosa di Yassin El Amraoui.

I chieresi, ad onor del vero volenterosi e mai domi, ci provavano ancora con Dosio, lanciato nello spazio da Parrino ma l’azione del punteros chierese era viziata da un difetto nel controllo.

Nota positiva la beffa evitata nel finale, quando una punizione tagliatissima e ricca di perfidia di Di Stefano, generava un batti e ribatti sottoporta che i locali riuscivano a depotenziare.

Morale “Uno”: sotto porta non si spreca, perché si compie peccato mortale.

Morale “Due”: ogni partita si vince sul campo al 90’, sulla carta non si guadagnano punti per la classifica.

Morale “Tre”: non ci si esalta per una bella vittoria, non ci si deprime per un inciampo.

Nella logica delle opportunità, nel prossimo turno, contro il Mirafiori, la possibilità di riscatto.

Se fosse il titolo di un film, quello giusto sarebbe “Gli spietati”.

Mi impegno (ma per davvero) a tavola (e non ancora nell’attività fisica, in quanto bloccato da un ginocchio dolente) e stamane ho Glicata a 6.6, Trigliceridi a 100 e Colesterolo a 161.
Per dire che: sono importanti impegno e costanza.
Per di più ho scoperto che anche alcune cose che non fanno male (alimenti), possono essere buone se cucinate in maniera intelligente, con spezie e sapori.
Spero che la mia esperienza possa servire.